mercoledì 26 aprile 2017

WebWorld: dove tutto è concesso.


Internet. WWW . World Wide Web. Una ragnatela tutta intorno al mondo. Fatta di collegamenti che ci unisce, gli uni con gli altri.
Un “luogo” che fisicamente non esiste, se non nella nostra mente,  dove poter amplificare le sensazioni conosciute e provarne di nuove.
Ma alla fin fine tutti cercano sempre lo stesso, quello che loro piace.
Non importa cosa sia: barzellette, pornografia, come arricchirsi, motociclette, sfogare la rabbia, videogames, trovare autostima, un lavoro, l’amore della vita, guardare video di gatti,  ingannare il tempo, leggere, relax, esibirsi, la parola di Dio, il modo di fare successo, dove fare il prossimo viaggio,sbirciare le foto sui social…
Accendiamo il nostro telefonino,  scarichiamo (pagando il gestore telefonico) mediante connessione la app che ci dicono gli amici o, in uno slancio di curiosità, accediamo alla ricerca su Internet , con un  rassicurante tasto di “lente di ingrandimento”…
Si.. ok…. la nostra politica sui cookies…. blablabla… accetta… accetta , si ho capito….ok andiamo avanti.
Alla prima ricerca scriviamo “ricetta amatriciana”… TAAAC.
Il nostro telefonino, magari un Samsung, comunica le parole “ricetta”+”matriciana” al motore di ricerca predefinito , ad esempio Google, che cerca fra miliardi di miliardi di pagine dei risultati che siano inerenti alla vostra ricerca e qui si compie la magia: compaiono pagine e pagine su tutte le possibili ricette e centinaia di piatti fumanti di pasta.
Ma la magia vera non è quella che ci si para davanti, bensì quella che regaliamo a terze persone! Infatti, lasciando tutte le impostazioni cosi come sono nei telefoni cellulari, sui PC e sui tablet, la nostra ricerca viene non solo memorizzata negli archivi immensi dei motori di ricerca ma la risposta (i siti web visitati) lasciano una traccia sul nostro dispositivo, chiamiamo questa traccia “cookie” (biscotto). Sul loro preciso significato rimando a quello che dice il Garante della Privacy.
E’ una magia! perchè se adesso spegniamo il telefonino, o andiamo su facebook o leggiamo la posta…. avremo ristoranti e piatti di matriciana che compaiono ovunque in ogni pagina web aperta!!!!!
A scopo di “profilazione commerciale” il nostro motore di ricerca (a noi gratuito) vende a società commerciali (che gli pagano profumatamente la informazione) con profitti enormi, una cui parte finisce ai cosidetti “providers” ovvero i fornitori di connessione e, quindi, della vostra identità (e posizione ed altro) che noi paghiamo con tariffe mensili che ci garantiscono telefonate (criptate ma poi intercettabili in caso di richiesta da Polizia Postale) SMS (idem) e connessione con un INDIRIZZO IP , tabulato che tira fuori più o meno, su richiesta, unaquantità enorme di cose del genere (semplificando):
giorno 03/11/2016 ore 23:03 indirizzo IP:87.74.112.105 [telefonino di Mario Rossi]  ha visitato indirizzo IP: 94.78.65.144 [www.ricettematriciana.it]
Da questo momento il cookie è attaccato al nostro culo e ci influenzerà tutto il materiale multimediale proiettato sul nostro schermo.
Informazione questa che rimane anonima nell’enorme banca dati del nostro Provider (TELECOM; VODAFONE; FASTWEB; WIND; INFOSTRADA; H3G etc etc etc)
E fin qui tutto ok
Ma se cerchiamo”Donald Trump”, “ISIS”, “Movimento 5 Stelle” , “Nazismo”, “come fabbricare una bomba” etc i nostri fornitori di servizi sono tenuti a comunicarlo al migliore offerente? Con la quantità di dati a disposizione in un enorme flusso mondiale, con un click è possibile da parte di chi ha accesso a tali informazioni a poter INDIVIDUARE, RAGGRUPPARE, LOCALIZZARE oggi, INFLUENZARE, PILOTARE domani, INCRIMINARE E GIUDICARE poi un singolo, un gruppo di persone, tutti i sostenitori di un politico, il terrorista cane sciolto.
Facebook e WhatsApp si scambiano i dati in un mondo dove la corruzione denunciata è la punta di iceberg di quella segreta. 
Assange e Snowden stanno arricchendo la consapevolezza di cio’, ma sono considerati pericolosi e tenuti “sotto chiave” .
Big Data=Big Money è un detto che va molto nel settore IT, la raccolta dati è continua, a basso prezzo (per i commerciali o speculatori del settore), inconsapevole (da parte dell’utente)… fino a quando? è possibile da parte di terzi accedervi per scopi futuri?
Minority Report e Psicopolizia sono termini da racconto fantascentifico, ma studiando i dati del passato possiamo davvero prevedere il comportamento di un singolo o di gruppi del futuro?
Quindi la questione è questa: paghiamo (ad oggi) diciamo 15 euro al mese ad un gestore che vende a chissà quanto la nostra vita privata e anche quella “segreta”, con la illlusione di poter vivere in un mondo migliore, arricchito, “aumentato” di informazioni, ma comunque sempre informazioni che sono: sensibili, pilotate e finalizzate a far comprare un prodotto.
O a venire improvvisamente arrestato per pirateria informatica per aver visto una partita di calcio in streaming o perchè vostro figlio ha involntariamente cliccato un banner pubblicitario di un sito pedopornografico.
Sul web Tutto è concesso.
Ma la libertà che si respirava negli anni ’90 è diventata la fortuna di pochi che hanno la possiblità di stare nella stanza dei bottoni.
Una parte della New Economy è basata sull’ inganno frutto della dilagante ignoranza tecnologia degli utenti finali. 
Pokemon GO è il gioco più giocato di sempre, con milioni di persone in giro per il mondo alla ricerca di pupazzi virtuali.
Vorrei tanto sedere davanti al monitor della Videogames House Nintendo e vedere quanti umani riesco a collezionare, mentre li vedo muoversi avanti e dietro sulla mappa del mondo e che posso spostare buttando un pò di gadget qua e la.. . 
Pensate in grande.
Osservate le persone cosa fanno nella vita reale.
Giocate ad un livello superiore.
Giocate a WebWorld.
 [N.B. : pensiero scritto in 3 minuti durante una fase di insonnia…]

Posted on

Nessun commento:

Posta un commento

two is megl che one